Due spazi si definiscono. Appena entrati la presenza
materica accoglie, mentre le ombre sul pavimento tratteggiano un percorso
visivo. Sulla destra si configura un' area piena di energia, cosmica ed
individuale. A far da catalizzatore di sguardi ora è lo spazio, ora la
superficie, ora l'anfratto, ora l'istantanea di uno scatto, ora un processo non
finito. Sulla sinistra invece vi è l'immagine rappresentata e manipolata: il
lavoro di Giuseppe C. ogni giorno ci riserva nuovi incontri d'artista;
l'abitacolo di Angela cresce e si riempe di contaminazioni proprie e altrui, ed
ogni oggetto che contiene si re-funzionalizza e si riusa a seconda della
privata voluttà della mano che lì tutto ordina. Il codice Morse di Ninni spezza
lo statico assemblamento di questi animati oggetti ed immette nello spazio un
disturbo sonoro che solo attraverso la codifica si può (ma non è detto che
accada) trasformare in informazione.
Inoltre, un nuovo lavoro ha preso vita... è l'installazione
video Gianfranco, dove statico e dinamico si confondono e si fondono in una
visione che esige una prospettiva che va dal basso verso l'alto. Solo sdraiati
infatti è possibile vedere l'azzurro del mare in tempesta e la bianca spuma che
sbatte di scoglio in scoglio, altrimenti oceano di pace e tranquillità. L'
assunzione di una posizione supina per l'osservazione del video impone allo
spettatore una gestualità atipica, uno “sforzo” che diviene al contempo momento
di riflessione e relax. La mente si ferma almeno per un'istante e si lascia
cullare dalle onde.
Gli artisti hanno quasi finito il loro lavoro. Oggi è il
penultimo giorno del processo.
domani si festeggia !!!!
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