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mercoledì 15 dicembre 2010

5° giorno

Siamo a metà del nostro percorso. Lo spazio continua a riempirsi. Non ci siamo solo noi, ma anche i nostri lavori, le nostre parole, le relazioni e le dinamiche di individui che imparano a conoscersi giorno per giorno. Credo che l'affezione a questo spazio stia crescendo. L'isolamento del primo momento si è trasformato in relazione. Ci piace abitare qui. Ci piace condividere queste giornate. Chiacchierare e vederci lavorare.
Oggi Giuseppe C. e Luigia hanno portato quasi a termine la loro installazione: 9 monitor 4 lettori dvd 15 interviste 15 voci 15 racconti. Il discorso è aperto. A ruota libera di fronte ad une telecamera la narrazione di noi e dell'esperienza che stiamo vivendo. Davanti all'obiettivo e alla luce puntata di un faretto siamo un po' noi stessi e un po' personaggio, spettacolarizzazione tragica di una realtà che ha in sé un po' di verità nella donazione della nostra immagine ad un altro che la vedrà e penserà chi sa cosa chi sa come.
Ci siamo: Loriana, Massimo, Aurelia, Gianfranco, Mauro, Giuseppe C., Luigia ognuno lavora al suo progetto guardandosi intorno. Chissà dove va la nostra anima quando sta lavorando?
Paolo G. arriva e installa il suo video, un'oretta e va via, ma il nero sul bianco si vede da lontano. È una striscia di luce senza colore che da un punto si propaga all'infinito su parete e soffitto. Sinuose linee ingentiliscono questo corridoio di voci.
Maria Teresa appone altri vetri taglienti nel suo passaggio ad un'altra dimensione. Angela e Ninni montano la tenda trasparente che darà riserbo al loro spazio: è un quadrato che si inscrive all'interno di un blocco architettonico sottolineandone i confini.
Ogni sensazione ha il sapore dell'esperienza vissuta e irripetibile: la musica, che in sottofondo continua ad andare; il rumore degli attrezzi di Mauro, che cullano suoni di difetti insiti nelle increspature del divenire. Tutto compone un grande coro, alle volte dissociante, altre accordante, altre ancora straniante.
Ceniamo insieme: Mauro, Gianfranco, Loriana, Massimo, Sergio, Aurelia, Luigia, Giuseppe C. e poi un tripudio di suoni: parole e musica: caos. Ci piace. 


Si cerca di resettare la fame, con scarsi risultati...siamo tutti compagni, "compagno" rimanda al mangiare insieme, dal latino medievale companio. "Compagno" significa cum-panis, quindi colui con cui si spezza insieme il pane (calco del greco σύντροφος, "cresciuto con", "convivente con", "che collabora", dal verbo συντρέφω).

Siamo compagni di nuovo, grazie a Loriana.

- non mordere, fermati...dobbiamo condividere!!!!

Loriana vince ancora.

reset chaos
questa situazione sta diventando cacofonica...

reset memory....quel tulipano nero, lo ricordo ancora...ero ad un passo da.. domani potreste non ricordarlo..

viviamo nelle devasrazione del post modern....


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